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Il mondiale di calcio raccontato attraverso il trofeo

La Coppa del Mondo è la competizione per nazionali maschili più prestigiosa al mondo. Nonostante da 10 anni sia nata anche la Nations League, che si accoda a Copa America CONMEBOL, ed Europei di calcio. Resta infatti la ex Coppa Jules Rimet il sogno di tutti i calciatori. Quella in Qatar sarà l’edizione numero 22 di questo torneo, e per la prima volta in assoluto nella storia del calcio si terrà in inverno, e non nei mesi di giugno e luglio come da tradizione. Ripercorriamo brevemente questi primi 92 anni di storia attraverso il trofeo più ambito nella storia del calcio mondiale.

Qatar 2022, l’ultima edizione a 32 squadre

La ventiduesima edizione della Coppa del Mondo porta con sé tante novità. La prima in assoluto è il periodo in cui verrà disputata. Mai infatti dal 1930, data dell’istituzione della Coppa Jules Rimet, il campionato del mondo di calcio era stato disputato in mesi che non fossero giugno e luglio. Ciò comporterà ovviamente anche un cambiamento nei tornei nazionali per club. Il calcio del nostro Bel Paese, infatti, che a Scudetto consegnato al Milan vede già tra le favorite della prossima stagione anche i rossoneri, secondo le nuove quote sulle scommesse Italia Serie A, vivrà una pausa fra novembre e dicembre, come mai era accaduto prima. Nonostante la pesante assenza della nostra Nazionale, il Mondiale sarà uno spettacolo da non perdere anche perché sarà l’ultimo a determinare la partecipazione di 32 squadre. Dal 2026, infatti, le nazionali partecipanti saranno 48 a fronte delle oltre 200 squadre iscritte alle qualificazioni.

Da Coppa Jules Rimet a Coppa del Mondo

Non tutti sanno che dal 1930 al 1970 quella che adesso si conosce come Coppa del Mondo, o World Cup nella versione inglese, aveva un nome e un cognome. Il trofeo e la manifestazione si chiamavano infatti “Jules Rimet”, in onore del dirigente francese che ha ideato questa competizione per nazionali di calcio. Il trofeo rappresentava la dea greca simbolo della vittoria, Nike, da cui prende anche il nome il famoso marchio di abbigliamento sportivo, che reggeva una coppa. Venne progettata e realizzata dallo scultore francese Abel Lafleur: in argento sterling placcato in oro, il tutto poggiato su una base di marmo bianco/giallo. La base in marmo venne poi sostituita da una base in lapislazzuli. Le dimensioni di questo trofeo erano di 35 cm di altezza e un peso di 3,8 kg. Nel 1970 il trofeo fu sostituto dall’attuale Coppa del Mondo progettata dal designer italiano Silvio Gazzaniga.

Da Milano la Coppa del Mondo che celebra i campioni dal 1974

L’Italia è una nazione che ha partecipato attivamente alla storia del calcio mondiale, sia in termini di vittorie di nazionale e di club che in termini di organizzazione. Non è un caso che il trofeo che viene tuttora alzato dal capitano della squadra campione del mondo sia stato progettato e realizzato da un italiano. Tale designer risponde al nome di Silvio Gazzaniga, milanese nato nel 1921, che ha lavorato a questo progetto per ben una settimana senza sosta presso il proprio studio a Milano nel quartiere del Castello Sforzesco. Il risultato è quello che tutti oggi conosciamo, e che tutti i calciatori ammirano e sperano di sollevare un giorno nella propria carriera. Una coppa fusa con la tecnica a “cera persa” in oro 18 carati, di sei chili e 175 grammi nonostante sia vuota al proprio interno. Alta ben 36,8 cm riporta sulla base di 13 cm i nomi delle squadre che dal 1974 si sono succedute alla vittoria della Coppa del Mondo FIFA. Una piccola presenza italiana, dunque, in una competizione che vede la nostra nazionale mancare da due edizioni consecutive.

Redattore Travel

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