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I suoni della Sardegna: agosto 2019

I suoni della Sardegna vanno oltre il vento e il mare. Sono infatti rappresentati anche dalle voci ancestrali del cantu a tenore, con i passi veloci dei danzatori del ballu sardu. Con gli strumenti tradizionali come le launeddas, l’organetto, la fisarmonica. Da qualche decennio (soprattutto dagli anni ’90 del secolo scorso) altre sonorità, in particolare quelle del jazz, si accompagnano, spesso mescolandosi, a quelle folkloriche. Il risultato è ricchezza, suggestione, e alcuni tra i festival più rinomati e frequentati d’Italia e d’Europa.

Si parte da nord, nella provincia di Olbia-Tempio. A Time in Jazz, festival nato nel 1988 per volere del trombettista sardo Paolo Fresu, oggi superstar internazionale, il jazz di tutto il mondo incontra la Sardegna (quest’anno dal 7 al 16 agosto). Per un po’ di giorni all’anno, Fresu è riuscito a trasformare il sonnolento borgo di Berchidda, suo paese d’origine, in un vivacissimo centro per amanti del genere. Oggi la sua creatura è uno dei festival italiani più importanti, frequentato da artisti e pubblico proveniente da ogni parte d’Europa e del globo, pur restando un evento profondamente integrato nel territorio, che lancia sguardi attenti al panorama jazz mondiale senza dimenticare i luoghi e gli artisti che l’hanno visto nascere e l’hanno sostenuto nel tempo. Negli anni, si è passati da concerti di musicisti perlopiù italiani (molti sardi, ovviamente) nella piazza del paese nel mese di settembre a un’offerta sempre più ricca di artisti famosi, sia italiani sia stranieri, che ha coinvolto non solo Berchidda ma anche i comuni limitrofi ad agosto, al culmine della stagione turistica. Da qui sono passati Enrico Rava, Uri Caine, Omar Sosa, Richard Galliano, Anjelique Kidjo, Mulatu Astatke, Ludovico Einaudi, oltre a grandi nomi della danza, del teatro, della letteratura, che hanno animato gli eventi collaterali.
Berchidda è a metà strada tra la costa occidentale e quella orientale. Consultate il programma dei concerti e poi prendetevi una pausa indimenticabile spostandovi a est, in una delle spiagge della zona di Olbia o San Teodoro (Porto Istana, Cala Brandinchi), oppure a ovest, a nord di Castelsardo (San Pietro, Li Junchi). Se invece la strada vi sembra troppa e avete già fatto il pieno di mare, rallentate il passo e scoprite con calma una delle delizie dell’isola, il Vermentino di Gallura, l’unico vino sardo DOCG, facendo un salto al Museo del Vino di Berchidda o in una delle cantine nei dintorni.

Più a nord e fermandosi a Castelsardo, dal 22 al 25 agosto si può assistere ai concerti di Musica sulle Bocche, un altro festival jazz internazionale che ospita artisti italiani e stranieri di grande richiamo (David Liebman, Antonio Faraò, Sunna Gunnlaugs, Rosa Brunello, Enzo Favata) e che spesso include incursioni nella musica world e folk di qualità. Oltre all’offerta musicale di tutto rispetto, il festival, che si sposta quest’anno a Castelsardo, negli anni ha goduto di alcune delle location più suggestive che Madre Natura possa offrire: Capo Testa, con il suo faro; la Spiaggia di Rena Bianca, un’idilliaca distesa di sabbia chiara con acque cristalline e poco profonde; Cala Grande, anche nota con il nome hippy di Valle della Luna.

Nei dintorni si può esplorare la zona in cui il festival è nato e cresciuto: il promontorio di Capo Testa è un monumento naturale di grande fascino, caratterizzato da meravigliose sculture di marmo rosa. A est dell’istmo che unisce il promontorio all’isola, la Spiaggia Rena di Levante vi lascerà di stucco, con i suoi scogli di granito rosa dalle forme bizzarre che emergono dal mare trasparente. Come se non bastasse, nell’entroterra troverete giganteschi monoliti e antiche cave romane di granito a cielo aperto.

Redattore Travel

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