I luoghi simbolo sono Plaza Jaume I e l’area nei pressi della Cattedrale di Barcellona. L’appuntamento è la domenica sera. E’ la Sardana. Una danza catalana meno nota rispetto al Flamenco, ma simbolo di Barcellona e dell’orgoglio della Catalogna.
In cerchio mano nella mano. Braccia alzate. Passi di danza precisi e piccoli. Si gira in tondo mentre altri si uniscono allargando il cerchio. E’ la Sardana, danza tradizionale nazionale. I catalani si sentono una Nazione con tradizioni e cultura diverse dal resto della Spagna. La Catalogna è una regione dove sono forti i movimenti per l’indipendenza da Madrid.
Il dittatore Franco, al potere sino al 1975, vietò di parlare in catalano e di ballare la Sardana. Ma di nascosto la Catalunya continuava a danzare unita.
Ballerini in cerchio dello stesso sesso, misti o in coppia. Si vestono con gli abiti di tutti i giorni e si ritrovano a ballare soggetti di ogni età e appartenenza. I ballerini seguono la persona che conduce e detta il tempo. Tutti devono essere sincronizzati. Al minimo errore di uno solo, il cerchio perde il ritmo. Quando il cerchio si allarga troppo, si scompone in più gruppi. Lo spettacolo si chiude con più cerchi.
La Sardana è accompagnata dal cobla, gruppo di artisti con strumenti in ottone guidati dalla flaviol (flauto) e il tamburo.
L’autentica Sardana si può ammirare durante il festival Focs de Sant Joan il 24 giugno. O anche nei mesi estivi, nelle ore del tramonto…
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